eliminare la nebbia

Era di martedì, scendevo dallo studio dopo alcuni colloqui con dei pazienti, passeggiavo da Piazza Nazionale verso l’auto che avevo parcheggiato poco più avanti, e sento una donna di mezza età che con voce sostenuta diceva al telefono ‘basta! Mi sembra di essere avvolta dalla nebbia, sono confusa!’ aveva il viso contratto… Ha attirato la mia attenzione, non ho potuto fare a meno di guardarla per qualche attimo, ho continuato a camminare verso l’auto che era poco più avanti, ma durante il tragitto verso casa pensavo quanto mi era stata familiare quella sensazione, e quante volte me l’avevano descritta. Se avvolti dalla nebbia, perdiamo i riferimenti per orientarci, siamo confusi, non sappiamo quale strada percorrere, ci sentiamo smarriti, ho pensato potesse essere questa la sensazione di quella donna. Se manteniamo la metafora meteorologica, la nebbia è costituita da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio sospesi in aria. A causa della diffusione della luce solare da parte dell'acqua in sospensione, la nebbia si manifesta come un alone biancastro che limita la visibilità degli oggetti. Mi chiedevo se avvolti dalla nebbia, come possiamo sbarazzarci di quella sensazione? Probabilmente la soluzione sta in quella luce che viene rimbalzata da milioni di particelle d’acqua, dobbiamo imparare a focalizzarla in un unico punto, concentrando cioè ogni singolo grammo delle nostre risorse su un progetto, un obiettivo, un po' come i giochi che facevamo da bambini, concentravamo la luce solare su un unico punto attraverso una lente. Darsi la possibilità di porsi un progetto, implica ritrovare almeno un riferimento, e se la ‘luce’ è veicolata tutta su quell’obiettivo inizierà ad ‘asciugare quelle goccioline d’acqua’, pian piano si inizierà a rintracciare nuovamente un percorso, sarà nuovamente visibile una strada.

Dott.ssa Concetta Ferraiuolo

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